“F” as February, “F” as fairs: who doesn’t know the world of Italic sport fishing might be led to thinking this month is the best one for trade shows, instead this time of year is a bone of contention that has divided the companies for many years; I’ll explain this thing in a future article. What you’re about to see is a slideshow on the 2011 edition of FishingShow, the largest trade fair in Italy (at least until last year). A little trick: I put 3 images taken during the previous edition, the 2010, and that are clearly out of place; try to identify which are which.
“F” come febbraio, “F” come fiere: chi non conosce il mondo della pesca sportiva italica potrebbe essere indotto a pensare che questo mese sia il preferito per le manifestazioni fieristiche, e invece proprio questo periodo dell’anno rappresenta il pomo della discordia che da molti anni divide le aziende del settore, un aspetto che spiegherò in un prossimo articolo. Quella che state per vedere è una presentazione dedicata all’edizione 2011 del FishingShow, la più grande fiera espositiva sul territorio italico (almeno fino allo scorso anno). Un piccolo scherzo: ho inserito 3 immagini scattate durante l’edizione precedente, quella del 2010, e che palesemente sono fuori posto; provate a individuare quali sono.
How much can the world change from a year to the next? Much, very much, or nothing at all: all depends on the subject. And if that’s the FishingShow? As for this exhibition fair a lot has changed over 12 months: let’s take a quick look at what was interesting in 2010.
Quanto può cambiare il mondo da un anno a quello successivo? Tanto, tantissimo, oppure nulla: ovviamente dipende dal soggetto. E se questo è il FishingShow? Per quanto riguarda questa fiera espositiva molto è cambiato nel corso di 12 mesi: diamo una rapida occhiata a cosa c’era di interessante nel 2010.
Bought the ticket, this is the corridor that you must travel to get to the turnstiles and then access the exhibition halls; now look at the advertisement places above the crowd, they are all occupied. In 2010 the effects of the great crisis were already evident but the companies had gritted their teeth and showed up in Bologna.
Una volta acquistato il biglietto, questo è il corridoio che si deve percorrere per arrivare ai tornelli e quindi accedere ai padiglioni espositivi; guardate gli spazi pubblicitari posti sopra la gente, sono tutti occupati. Nel 2010 gli effetti della crisi già erano evidenti ma le aziende avevano stretto i denti e a Bologna c’erano quasi tutte.
Look up, the last magazine on the left: it was founded in 1962 and among all those beckoning at the newsstands it was the oldest and there’s not one Italic angler who doesn’t know its name. On one day of June some 26 years ago my mother bought me a copy… my first fishing magazine. On the cover there was a picture of a swordfish just caught, and was framed in blue, something like National Geographic. All the best Italic fishing writers published on its pages, and for some time in the past it had also hosted my modest articles. Today the magazine that you see in the upper left corner exists no longer, nor any other, and also the publishing house closed down, Editoriale Olimpia. The web has nothing to do with that, nor even the great depression that has begun in late 2008: it was a family run company that made seppuku in the most banal way, something that should make us think about how bad its management board was working . I’m not someone who likes to kick a man when he’s down, as I know the dramas of several families in Tuscany about this failure, but the endless lies that I had to cash in while I wasn’t getting paid still burn me. Do you want to know my feelings when I heard about the collapse of this publisher? Well, I’d better keep it for me.
Guardate in alto, l’ultima rivista a sinistra: venne fondata nel 1962 e tra tutte quelle presenti nelle edicole era la più longeva; non c’è un solo pescatore italico che non la conosca. Un giorno di giugno di 26 anni fa mia madre me ne comprò una copia… la mia prima rivista di pesca sportiva; in copertina c’era la foto di un pesce spada appena catturato, ed era circoscritta da una cornice azzurra che faceva tanto National Geographic. Tutti i migliori scrittori di pesca italici hanno pubblicato sulle sue pagine, che per qualche tempo hanno accolto anche i miei modesti lavori. Oggi quella rivista che vedete in alto a sinistra non esiste più, e nemmeno tutte le altre, così come non esiste più l’editore che le pubblicava, l’Editoriale Olimpia. Il web non centra e tanto meno la grande crisi iniziata nel tardo 2008: si trattava di un’azienda a gestione famigliare che ha fatto seppuku nel modo più banale che si possa immaginare, cosa che deve far riflettere sulle capacità manageriali del suo direttivo. Non sono uno che spara ad alzo zero sulle ambulanze della Croce Rossa: conosco il dramma vissuto da molte famiglie toscane, ma le infinite bugie che ho dovuto incassare per non essere pagato ancora mi scottano. Volete sapere il mio stato d’animo nel momento in cui ho saputo della chiusura di questo editore? Beh, meglio che me lo tenga per me.
This picture was taken during last year’s contest (note the new Daiwa’s logo used for the first time): can you see the difference with the previous ones? The edition in next February will be even more shabbier, but not just because of the crisis; I’ll explain the reason in a following article.
Questa foto è stata scatta durante l’edizione dello scorso anno (notate il nuovo logo Daiwa usato per la prima volta): riuscite a cogliere la differenza con le precedenti? L’edizione che si svolgerà il prossimo mese di febbraio sarà ancora più povera, ma non solo a causa della crisi; ve ne spiegherò le ragioni in un altro articolo.
FishingShow 2010, the last time for the historic red and blue Daiwa logo containing the motto that should be the diktat for any company. Well, when I saw the new one I thought exacly the same as all the other anglers of this world did: HORRIBLE!
FishingShow 2010, l’ultima volta per lo storico logo rosso e blu di Daiwa contenente quel celebre motto che dovrebbe essere un diktat per ogni azienda. Beh, quando ho visto quello nuovo ho pensato esattamente la stessa cosa di tutti gli altri pescatori di questo mondo: ORRIBILE!
I haven’t yet figured out if the beautiful Team Daiwa logo in vogue since the early nineties has followed the fate of the main brand, I hope not. But what crossed the minds of the management in Tokyo?
Non ho ancora capito se anche il bellissimo logo Team Daiwa in auge dai primi anni novanta abbia seguito il destino del brand principale; mi auguro proprio di no. Ma cosa gli è passato per la testa ai capoccioni di Tokio?
I find this photo is very nice; I’ve included it just because I liked it.
Trovo che questa foto sia molto carina; l’ho inserita solo perché mi piaceva.
The 2010 edition took place on two floors of the building and there was indeed much to see, also aquariums with goldfish: I find this image relaxing and often use it as a desktop screen.
L’edizione del 2010 si svolse su due piani dello stabile espositivo e c’era effettivamente molto da vedere. Vi erano anche acquari con pesci rossi: trovo rilassante questa foto e la imposto spesso come desktop.
This picture is nice too, too bad only for the little silver carp’s back that emerges from the bottom.
Anche questa immagine è gradevole, peccato solo per il dorso dell’amur che emerge dal lato inferiore.
A clandestine out of place, but unfortunately it wasn’t the only one…
Un clandestino spaesato, ma purtroppo non era l’unico…
Please, try to explain to me the meaning of this thing, because I haven’t managed to get it during the last two years. I’ll not write about the usual Italian job, I’ll just report that the 2011 FishingShow edition took place on only one floor, and above all that there weren’t lager-aquariums with mistreated animals. If that’s due to the crisis, then I say that even stormy clouds have a silver lining.
Provate voi a spiegarmi il senso di questa cosa, perché io a due anni di distanza non sono ancora riuscito a coglierlo. Non starò ora a scrivere della solita fesseria all’italiana, riporto solo che l’edizione del 2011 si è svolta su un solo piano, e che sopratutto non c’erano acquari-lager con pesci maltrattati. Se ciò è da addebitare alla crisi, allora è il caso di dire che non tutto il male viene per nuocere.
Complimenti per l’articolo,mi hanno incuriosito alcuni aspetti che hai lasciato a posta in sospeso e che spero li svilupperai, ma un elogio va alla colonna sonora davvero eccezionale,continua cosi’!
[...] filtering system. Fortunately I did not see scenes like the ones found in the squalid aquariums of FishingShow 2010, however I would only expose them granted the presence of competent aquarists. Animals with orange [...]